In ogni sua opera grafica e pittorica, protagoniste sono le lettere dell’alfabeto utilizzate come una sorta di codice attraverso cui circoscrivere ed espandere allo stesso tempo il proprio universo creativo. Una scelta che indica una attenzione a quello che, in termini professionali è indicato come Lettering.
Sia esso pittura o segno grafico, il percorso artistico di Giuseppe Sicuranza è sublimazione dell’emozione attraverso la meticolosità del gesto, la perfezione del tratto, la precisione di una pennellata che sfida l’occhio più minuzioso. Ma è anche materia cromatica, trasfigurante e struggente, microcosmo che grida al macrocosmo e viceversa. Conflitti e incontri mentali si fondono nell’incognita attesa di un evento che scaturisce là dove lo sguardo dello spettatore ne scorge la morfologia e ne percorre i rilievi come un esploratore circumnaviga con la propria imbarcazione un’isola sconosciuta per ricrearne i contorni sulla carta nautica.
Giuseppe Sicuranza è un alchimista, un trasmutatore di forme, un calligrafo che usa il proprio scriptorum per elaborare il proprio opus alchemicum. La parola s’inventa immagine, ogni lettera che la compone, con aspre torsioni ed evoluzioni si evolve, attraversando vuoti e pieni, situandosi in una qualsiasi direzione e situazione possibili, denunciando così la perdita della comunicazione semantica per assumere un valore figurativo, testimonianza di una metamorfosi di linguaggio che ci pone di fronte ad una inedita dicotomia di lettura.
Attualmente dipinge e lavora come designer e pubblicitario tra Torino e Milano, collabora con Simona Palumbo nei suoi progetti Art&Music, ispirandosi alla sua produzione elettropop per creare nuove opere. Il loro progetto è “Impression Project Free Colors”, dall’album di brani originali in inglese di Simona Palumbo del 2020.